“San Massimiliano Kolbe”
Fra Massimiliano Baccile nei primi anni della missione si rende conto del grave problema della malnutrizione infantile. Dà così vita, vicino alla parrocchia di Sabou, ad un piccolo C.R.E.N., cioè ad un centro di rieducazione alimentare.
L’8 dicembre 2009 si inaugurava solennemente a Sabou il Centro medico (Ospedale) S. Massimiliano Kolbe. Erano presenti Autorità Religiose e Civili: Il Sindaco, i due Capi tribù (che hanno donato 10 ettari di terreno per l’Ospedale), il Ministro della Sanità, accompagnato da uno stuolo numeroso di altre Autorità.
Per l’Autorità Religiosa c’era il Vescovo diocesano, il Provinciale D’Abruzzo e Molise e della Provincia Religiosa di Varsavia. Presenti anche molti Sacerdoti diocesani, frati, Suore ed una folla immensa della parrocchia. Il Centro medico nato quasi da un sogno, oggi è una benefica realtà dove tanti ammalati, in modo particolare i bambini, attraverso il CREN ritrovano tanto sollievo e la sospirata guarigione.
Attualmente l’Ospedale serve una popolazione di 120.000 abitanti ed è dotato dei seguenti reparti: Pronto soccorso, Maternità, Cren, Padiglione di odontoiatria, di degenza, servizi di ecografia, di farmacia, di laboratori analisi, di consultazione medica, casa per medici.
Nel 2017 il nostro centro medico è risultato il miglior ospedale confessionale-privato su 60 in Burkina Faso.
Ad oggi stiamo completando il reparto di chirurgia col contributo dell’8 per mille della Chiesa Italiana e abbiamo iniziato a costruire il reparto di rianimazione col contributo della Caritas Antoniana
Per completare il centro medico e renderlo polifunzionale manca il reparto di malattie infettive e per la cura dell’anima manca una cappella.
IL CREN
Cosa significa? Centro Recupero Educazione Nutrizionale
Non ci sono parole per raccontare il grido, i pianti disperati dei bambini affamati, il dolore, le lacrime, l’amarezza delle mamme denutrite ed umiliate. Nell’ambito della parrocchia c’è il Cren, fondato da P. Massimiliano. L’inizio dell’attività risale al 22 novembre 2004.
Mamme e bambini arrivano a Sabou dai tanti villaggi con una distanza anche di settanta Km. Tra i bambini ci sono gli orfani e gli abbandonati. Oltre all’alimentazione il centro distribuisce medicine di ogni tipo per mamme e bambini. I bambini più gravi vengono portati in ospedale.
Le malattie derivanti dalla fame sono: anemia, disidratazione, diarrea, raffreddore, tosse, bronchite, polmonite tubercolosa, febbre, malaria, vomito, malattie dell’udito e della bocca.
Le mamme vengono da lontano a piedi, in bici o con mezzi di fortuna sotto il sole rovente a 50° con i bambini legati dietro la schiena, soggetti ad ogni tipo di stanchezza e strapazzo.
Ogni giorno al CREN è uno spettacolo sempre nuovo e preoccupante. Ogni giorno si registrano da settanta a cento presenze. C’è un da fare fino al limite delle proprie energie: pesare i bambini, somministrare medicine, preparare il cibo per i bambini e per le mamme. Tutto avviene nel disagio, nella precarietà. È la lotta per la sopravvivenza. La corsa contro la morte.
Qui in Africa si vive tra terra, polvere e animali. Manca l’acqua necessaria, il cibo a sufficienza, l’igiene è precaria. Si abita in capanne, in casupole di fango, coperte di paglia e lamiera. Abbondano malattie di ogni tipo: malaria, AIDS, sono la piaga falciatrice della vita umana in Africa. Mancano medicine, assistenza sanitaria.
E pensare che si potrebbe salvare la vita con 100 franchi, pari a 20 centesimi di euro. Per i malati gravi, che devono ricorrere al Dispensario, occorrono uno, due euro; per l’Ospedale venticinque euro. Spesso le famiglie non hanno questi spiccioli e quindi si trovano in gravissime difficoltà