BURKINA FASO
Il Burkina Faso, già Repubblica dell’Alto Volta, è uno stato dell’Africa Occidentale privo di sbocchi sul mare e confinante con Mali a nord, Niger a est, Benin a sud-est, Togo e Ghana a sud e Costa d’Avorio a sud-ovest.
DATI STATISTICI
Significato delle parole Burkina Faso: Terra degli uomini integri Superficie: 274.200 Km² Provincie: 45 Confini: sud-ovest: Costa d’Avorio, Niger – nord: Mali Capitale: OUAGADOUGOU (2.200.00 abitanti -2015) Città principali: BOBO-DIOULASSO, KOUDOUGOU, QUAHIGOUYA. Popolazione: 20 milioni di abitanti -2018. Densità: 72 ab. per Km² (2018) Tasso di natalità: 36,9% (2018) Tasso di mortalità: 8,7% (2018) Media della vita: 61 anni (2017) | Tasso di alfabetizzazione: 25,6% Lingua ufficiale: il francese Lingue parlate: moré (lingua dei Mossi), jula, dagara, gourmanché, fulfulde (lingua dei Peuls) Principali gruppi etnici: i Mossi (50,2%), i Fulani (9,4%), i Bobo (5,9%), i Lobi (4,7%), Gurma (5,8%), Tuareg (2,5%). Religioni: Islamismo (50%) – Cristianesimo (30%) – Animismo (20%) Moneta: il franco CFA (franco della comunità francofona d’Africa) Reddito annuo pro capite: 715,12 USD (2018) Stipendio medio di un operaio: 145 € mensili |
LA GENTE
La gente sembra tutta uguale perchè nera, ma è diversa e variegata. Uno sfolgorio di colori domina ovunque: lungo le strade, i sentieri, al mercato, in chiesa. Appare indaffarata, sempre in movimento. E’ la lotta contro il tempo, la morte.
E’ una sopravvivenza dura, difficile. Si cammina a piedi nudi o con logore ciabatte di plastica tra la polvere e la ghiaia delle stradine che portano ai villaggi. La gente vive all’aperto, sotto l’ombra delle capanne o casupole di terra o mattoni. Lungo le strade è un via vai continuo per recarsi al mercato a prendere acqua ai pozzi.
Tutti portano a vendere qualcosa, anche minima, dai frutti della terra a quelli della casa. Il mercato, un brulichio di persone affannate come di chi vuole vendere in ogni modo. I volti esprimono un’accentuata malinconia e rude fortezza.
Portano i segni della fatica, del caldo soffocante. E’ un popolo laborioso, socievole, cordiale, sorridente. Ti saluta ovunque. Tutti ti guardano perchè sei diverso, sei bianco. E’ gente che soffre con dignità e sa nascondere le proprie pene. E’ ammirabile il coraggio che sostiene per vincere la rassegnazione e l’abbandono a se stessi, per affrontare con sicurezza il domani.
I BAMBINI E I RAGAZZI
I bambini e i ragazzi sono affascinanti. Tutti belli per la loro fisionomia: il colore, i capelli, gli occhi, il modo di vestire, il comportamento. Se ne incontrano tanti in chiesa, al catechismo, a scuola, lungo le strade. E’ la parte più numerosa della popolazione.
Li trovi da soli, a gruppi, in cammino verso la scuola, verso i pozzi, sopra le bici e nei carretti spinti a mano o tirati da asinelli. I più piccoli sono portati sulla schiena avvolti e legati alla vita della mamma carica di pesi sulla testa, a piedi o in viaggio con la bici. Si vedono bambini duramente provati dalla sofferenza e da varie malattie.
Sono simpatici, attraenti per la diversità e il comportamento. Appaiono timidi, vergognosi. Molti ti dicono: “cadò, cadò”! (cadeau = regalo). I bambini, i ragazzi di Burkina Faso sono indimenticabili. Le immagini ti restano impresse nella memoria, nel cuore.
LA TERRA
La terra è rossa, ferrosa, bruciata dal sole. Dovunque c’è polvere. Pochi sono i laghi e laghetti formati dalla pioggia che presto il caldo africano asciugherà. Si pianta miglio, arachidi, granoturco, ortaggi in minore quantità, per mancanza di acqua.
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Ci sono frutti tropicali di ottima qualità: papaia, mango, baobab, banane. Ciò che stupisce è la savana. Sterpaglie di ogni tipo e di erba bruciata dal sole che crea un paesaggio singolare per i colori e la varietà. E’ il predeserto e semideserto. Si lavora come cento anni fa. Senza mezzi agricoli, con la zappa, il bue, l’asino. Non c’è il mare, il commercio, il turismo, le fabbriche, non ci sono riserve naturali.
In tempi passati un barbaro processo di desertificazione ha fatto scomparire la foresta con le piante da frutta e medicinali impoverendo il terreno. La popolazione da tre milioni è passata a tredici milioni. Il paese non è autosufficiente nè può chiedere prestiti all’estero perchè non è possibile nessuna restituzione.
L’ACQUA
L’acqua è poca. Si trova nei pozzi, nei laghi o pozzanghere. E’ uno dei problemi più gravi e vitali. E’ una fatica andare a prendere l’acqua, a volte a grande distanza. E’ un via vai continuo di donne e ragazzi con grossi recipienti sulla testa, con carretti a mano e tirati dal somarello per riportare l’acqua a casa.
L’acqua è insufficiente per gli animali, per l’igiene, per annaffiare. La mancanza di acqua è causa di tanta povertà e sofferenza. Quando si fa visita, si offre acqua. Si è sempre assetati per il gran caldo. Occorre bere molto. Avere il pozzo è una grande ricchezza. Ci sono solo quelli comuni. Il prezzo per scavare un pozzo è di diecimila euro. L’acqua si trova da 50 a 80 metri. La gente è povera. Non ha denaro.
LA CASA
La casa (abitazione) si può definire così? E’ un pagliaio, una capanna, una casupola di terra o mattoni coperta di lamiera. Si vive all’aperto.
Non c’è energia elettrica, non c’è acqua corrente, non ci sono servizi igienici, non ci sono letti. Si dorme per terra su una stuoia. Caldo, afa, ristrettezza del luogo la rendono inabitabile. Occorre vedere con i propri occhi per convincersi com’è dura la vita africana.
LA SCUOLA
La scuola è un altro problema grave della vita e della cultura africana. Perciò l’analfabetismo è ancora a livelli alti. La scuola inizia dalle elementari e si prolunga per sei anni. La frequenza è del 42% e solo il 25% arriva al termine. La scuola media ha un itinerario di quattro anni con pochi alunni, solo alcuni proseguono la scuola in città. Si paga tutto.
Il costo di un anno di scuola è di cinquanta euro, ma le famiglie sono poverissime, non hanno la possibilità economica. Lo stipendio medio di un operaio è di trentacinque euro al mese. Il costo della vita è molto alto. Mancano mezzi di viaggio, di comunicazione.
I bambini sono costretti a fare lunghi percorsi, a volte di dieci chilometri a piedi, scalzi, con vestiti a brandelli, affamati, impolverati, sudati, a cinquanta gradi al sole. Lungo le strade e i sentieri si incontrano tanti bambini che si dirigono verso la scuola senza niente: nè libri, nè quaderni, nè penne, nè cartelle.
Visitando le scuole elementari di Sabou, è impossibile descrivere la situazione di precarietà della struttura e delle attrezzature didattiche. Ambienti bui, soffocanti, ragazzi ammassati fino a ottantacinque in un’aula. Il Superiore della Missione dice: “dopo il Centro Medico è urgente pensare alla Scuola, una Scuola parrocchiale con i Maestri del luogo, per aiutare tanti ragazzi a inserirsi nella società e nel mondo del lavoro”. E’ un altro problema aperto per la nostra Missione di Burkina Faso.
LA SALUTE
La salute è un gravissimo problema come quello dell’acqua. Le malattie abbondano ovunque. Malaria, meningite, tifo, difterite, AIDS, malattie infettive tropicali di ogni tipo si diffondono sempre più. Precarietà di ospedali, di assistenza sanitaria.
La distanza dai grandi centri, la mancanza di mezzi per viaggiare, di denaro per pagare tutto, di medicine sono causa di una mortalità molto elevata. La vita media è di 43 anni. Occorrerebbe un vero miracolo per sanare questo aspetto essenziale della vita, per debellare almeno in parte la sofferenza e la morte prematura.